3 gennaio 106 a.C. – Nasce Cicerone

Il 3 gennaio 106 a.C. ad Arpino, nell’antico territorio dei Volsci, veniva alla luce Marco Tullio Cicerone, destinato a diventare uno dei più celebri oratori e pensatori della storia romana. La sua nascita avvenne vicino alla confluenza dei fiumi Fibreno e Liri, dove oggi sorge l’Abbazia di San Domenico, nell’attuale territorio di Sora.
Arpino, città che aveva ottenuto la cittadinanza romana nel 188 a.C., vantava una cultura vivace: il latino era la lingua ufficiale, ma l’istruzione in greco – apprezzata dall’élite romana per la sua eleganza – era ampiamente diffusa.
Cicerone proveniva dalla classe equestre, una piccola nobiltà provinciale senza legami diretti con l’aristocrazia senatoriale. Era, infatti, un homo novus, il primo della sua famiglia a entrare nella politica romana. Figlio di Marco Tullio il Vecchio, uomo colto ma di origini oscure, e di Elvia, donna di nobile famiglia e di alto rigore morale, Cicerone condivideva la sua infanzia con il fratello Quinto.
Curioso il significato del suo cognome, Cicero, che deriva da un antenato con una verruca a forma di cece (cicer in latino). Quando si candidò per la prima volta a una carica pubblica, gli amici gli suggerirono di abbandonare quel nome poco prestigioso. Lui, con la sicurezza che lo contraddistingueva, rispose: «Lo renderò più famoso degli Scauri e dei Catuli.»
Da quel giorno, il nome di Cicerone non solo divenne celebre, ma divenne sinonimo di eloquenza, saggezza e difesa della Repubblica.